Il Maestro
Gian Piero Reverberi, sensibile ma impulsivo virtuoso del pianoforte, compositore, arrangiatore, direttore d’ orchestra, abbatte ogni barriera musicale grazie al suo repertorio che varia dalla musica classica al pop. Egli unisce emozioni, fantasia e realtà nei suoi pezzi. L’album “Luna di Miele”, prodotto nel 1999, è il miglior esempio di questo iter, assodato che descrive il viaggio musicale di una coppia di sposini attraverso Venezia, la città che spesso ispira il maestro a musica squisita.
Il Maestro è considerato da decenni come uno dei migliori musicisti italiani. È un uomo di musica, quella esigente e di varietà ammirevole. È un dirigente d’orchestra cordiale che si attiene a disciplina severa e pretende buone prestazioni, assodato che è lui stesso il primo a fornirle. D’altro canto è un padre di famiglia amorevole ed un marito sincero, oltre ad essere un buon amico perché critico. Nel complesso è un personaggio con i piedi per terra, interessato alle arti ed alla cultura, introverso e sensibile. Sempre sincero, cercando di non ferire mai nessuno.
G.P. Reverberi non si lascia identificare con un certo genere di musica tanto facilmente. O per lo meno non per sempre. Infatti, ogni volta che questa impresa sembrava riuscita, lui ha dimostrato il contrario. Gian Piero, lo studente modello al conservatorio? È cambiato da un po’. Anche se ne sono rimaste le tracce. Gian Piero, il personaggio ambizioso e di successo nel mondo del pop? Una volta lo era. E spianò la strada al Gian Piero del giorno d’oggi. Gian Piero, l’assoluto amatore di musica classica? Basta con i dogmi! Gian Piero, il maestro della musica classica in stile pop? Sì, già più di trent’ anni. Gian Piero, il futuro compositore di musical? Possibile, ma ogni cosa ha il suo tempo.
Gian Piero Reverberi è un cercatore. È sempre alla ricerca della sua via personale. Imperterrito ed insistente. Ed il fatto che a volte fallisca lo fa soltanto più credibile. Non è la classica star superficiale. Lui diffida del falso splendore… I due fratelli Reverberi insieme a Nanni Ricordi sono infatti considerati il primo esempio di “productive team”, i promotori di quella che poi è stata chiamata “scuola dei genovesi”. Due nomi fra tutti: Luigi Tenco e Fabrizio De André. Giampiero Reverberi ha ad esempio dichiarato di essere l’autore, senza averle firmate, di varie musiche de “La buona novella”. E De André in quel disco scriveva: “Giampiero Reverberi ancora una volta ha saputo vestire di musica la mia consueta balbuzie melodica”. Stessa cosa su “Tutti morimmo a stento”, nei cui crediti compare “collaborazione alle musiche e orchestrazione di Giampiero Reverberi”. Ma oltre a Tenco e De André, Giampiero Reverberi ha collaborato (in qualità di compositore, di produttore o di arrangiatore) con personaggi di grande rilievo della musica italiana quali Gino Paoli (il primo per cui ha lavorato), Lucio Battisti, Mina, Le Orme (ne è stato il quarto componente in studio dal ’71 all’ ’80), New Trolls, Lucio Dalla, Ivan Graziani, Adriano Pappalardo, Franco Fanigliulo e altri ancora.
Reverberi, inoltre, si è sempre avvalso della collaborazione di valenti musicisti – i migliori session-man italiani del periodo – alcuni molto conosciuti, come i batteristi Tullio De Piscopo e Gianni Dall’Aglio, i bassisti Bob Callero e Gigi Cappellotto o il trombettista Emilio Soana, altri meno conosciuti, come l’eccellente chitarrista Marco Zoccheddu. Reverberi oltre a suonare il pianoforte è sempre rimasto aperto alle formule elettroniche e non ha mai snobbato tastiere e sintetizzatori facendone tra l’altro un largo uso (organo hammond, moog, clavinet-c e altri synths tipici del periodo).
Anni dopo Giampiero Reverberi è stato poi il creatore dei famosi Rondò Veneziano, nati nel 1980 e arrivati ormai al 25ennale, con all’attivo 2 dischi in media all’anno. Rondò a parte, Reverberi ha inciso anche alcuni album come solista – almeno quattro – il primo dei quali, piuttosto raro, fu prodotto da una piccola etichetta, si presume tra il ’69 e il ’72. I pezzi di Reverberi sono o riletture di brani classici o brani di propria composizione improntati su uno stile rock talvolta progressive.
Ultimamente Giampiero Reverberi è ancora una volta in tour con i Rondò Veneziano nelle principali città del Nord-Europa (soprattutto in Germania) ma non toccando l’Italia dove non tiene concerti del genere da molto tempo.